Case all’asta, acquistarle ora costa meno
Con il decreto Salva Banche il governo ha azzerato l’imposta del 9 per cento sul valore dell’immobile e ha introdotto una tassa da 200 euro per ogni acquisto. Il provvedimento aiuterà a vendere più facilmente.
Stefania Aoi
Sconti per chi acquista una casa all’asta. È quanto ha previsto il governo all’interno del recente decreto Salva Banche. Di fatto si azzera l’imposta di registro ipotecaria e catastale del 9 per cento, calcolata sul valore degli immobili pignorati e messi all’asta, e al suo posto viene introdotta una tassa di 200 euro, purché la vendita si chiuda nell'arco di due anni. Secondo le intenzioni dell’esecutivo, in questo modo si consentirà agli istituti di credito di liberarsi più facilmente di una grande quantità di edifici in sofferenza, fermi nei loro portafogli.
Ecco un altro tassello che potrebbe aiutare la ripresa del mercato immobiliare, che già sembra aver imboccato la strada giusta durante lo scorso anno, con l’aumento dei mutui erogati. Secondo Scenari immobiliari le compravendite sarebbero arrivate a quota 445mila, in aumento del 7,2 per cento rispetto all'anno precedente. Il provvedimento ha però subito anche delle critiche. Secondo il portale di consulenza legale laleggepertutti.it. così “verrà premiato chi è animato da fini speculativi: è il caso dell’investitore che, pur non avendo bisogno dell’immobile, intende acquistarlo all’asta per poi rivenderlo e lucrare sulla differenza. Il tutto, ovviamente, ai danni del debitore pignorato”. Secondo il portale, “il primo investitore interessato all’affare sarà la banca stessa, che potrebbe acquistare le case pignorate risparmiando sull’imposta di registro: un immobile del valore di un milione di euro sconta, di norma, un’imposta di 90 mila euro”.
L’agevolazione spetta per i beni acquistati entro il 31 dicembre 2016 e ne possono usufruire anche le persone fisiche e le imprese, che dovranno sempre rivendere il bene nei due anni successivi. Qualora l’immobile non dovesse essere rivenduto in quest’arco di tempo, l’acquirente dovrà versare l’imposta di registro in misura proporzionale del 9 per cento. “L’effetto dell’agevolazione fiscale – spiegano dal portale - consisterà anche in una forte riduzione dei tempi dei pignoramenti immobiliari. Le case potrebbero essere vendute più rapidamente e i debitori saranno costretti a lasciarle in meno tempo”.
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