Stangate di primavera, per imbiancar casa ci vogliono quasi 800 euro
Secondo il portale ProntoPro.it, Roma, Milano e Trento sono le città più care e per un appartamento di 70 metri quadri si spendono anche 940 euro. Prezzi bassi nel Sud Italia, soprattutto a Catanzaro, Palermo e Potenza.
Stefania Aoi
Teli sopra i mobili e fogli di giornale sparsi sul pavimento e messi persino in testa sotto forma di cappello per evitare. È questa la fotografia di molte case italiane, quando arriva il momento di imbiancare le pareti. L’alternativa è chiamare un imbianchino che per rimettere a nuovo un appartamento di 70 metri quadri oggi prende in media 780 euro. Come sempre, se si guarda a città come Roma i prezzi lievitano. Nella Capitale questo professionista si fa pagare molto più che nel resto d’Italia e per tinteggiare casa si spendono circa 940 euro. Al secondo posto come città più cara ecco Milano, dove vengono chiesti in genere sui 906 euro. Al terzo posto, a sorpresa, c’è invece Trento, dove gli abitanti spendono il 9 per cento in più rispetto alla media nazionale, mettendo a budget circa 850 euro.
È quanto emerge da un’analisi dell’Osservatorio di ProntoPro.it. La ricerca mostra come i prezzi siano poi soggetti a variazioni a seconda del tipo di tinteggiatura richiesta, di rifiniture concordate. In alcune città i costi scendono poi di gran lunga. A Catanzaro, Palermo e Potenza tinteggiare un appartamento costa, rispettivamente, l’8, il 9 e il 12 per cento in meno rispetto alla media nazionale. Il periodo preferito dagli italiani per tinteggiare casa resta poi la primavera. “A marzo la percentuale di chi ha deciso di affidarsi ad un professionista per passare il bianco in casa è cresciuta del 74 per cento rispetto al mese precedente”, spiega Marco Ogliengo amministratore delegato di ProntoPro.it.
L’imbianchino, nonostante i prezzi, è ancora una figura molto richiesta. Secondo il sito Lavoro Fatto, cercano questo professionista il 10 per cento dei visitatori del portale. Tra gli specialisti è dunque tra i più richiesti, a pari merito con i fabbri, dopo i falegnami (18 per cento), gli elettricisti (15 per cento), i muratori (13 per cento), gli idraulici (12 per cento).
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