Lombardia prima in Italia per donazioni di denaro, azioni e quote d’aziende
Per redistribuire il patrimonio di famiglia gli italiani ricorrono alla donazione di case, terreni, azioni, quote d’azienda, denaro. Nei primi sei mesi del 2019 le donazioni immobiliari sono state in tutto 65.642 in aumento del 2,29% e quelle mobiliari 13.478 (+1,18%) rispetto allo stesso periodo del 2018.
È quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal Notariato contenute nel Rapporto dati statistici notarili che fornisce l’analisi più completa ed esaustiva poiché per tutte le donazioni, con l’unica eccezione di quelle di modico valore, è obbligatorio l’utilizzo dell’atto pubblico. La rilevazione sull’attività notarile è stata condotta dal Consiglio Nazionale del Notariato, attraverso un’applicazione dedicata realizzata dalla società informatica Notartel, coinvolgendo tutti i notai in esercizio. Ma ecco nel dettaglio i risultati dello studio.
- Tra le donazioni di beni mobili rimangono più diffuse quelle relative al denaro, alle azioni o quote e alle aziende, concentrate prevalentemente al nord. Anche se crescono nel numero di atti a Sud e nelle Isole.
- Nei primi sei mesi di quest’anno erano in netto aumento le donazioni di aziende (+20,36%), in leggero aumento quelle di azioni e quote (+3,62%), mentre in diminuzione, seppur di poco, le donazioni di denaro (-1,52%). In gran calo le donazioni di nuda proprietà di quote e azioni (-29,09%) rispetto al primo semestre 2018.
- La Lombardia è in testa per numero di donazioni mobiliari (circa il 26% del totale), sebbene in calo di oltre 2 punti rispetto al primo semestre 2018. Una novità rispetto alle rilevazioni precedenti.
- Le donazioni immobiliari (case, terreni) restano più comuni al Sud, dove si concentrano oltre il 35% di tutte quelle del primo semestre 2019, fanno eccezione a questa tendenza la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige in cui la percentuale rapportata al numero di abitanti è tra le più alte d’Italia.
- L’immobile più donato rimane il fabbricato (53,54% del totale). Uniche regioni che fanno registrare un incremento percentuale tra i due semestri intorno all’11% sono Umbria, Calabria e Sardegna.
- La maggior parte dei donatari è compresa tra 18 e i 55 anni, mentre la maggior parte dei donanti ha dai 55 anni in su.
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